Ci vuole tanta pazienza per realizzare questi taralli, sottili e delicati, ma ne vale la pena. Fragranti e leggeri, grazie all’olio e al vino, dolci e profumatissimi, grazie ai semi di anice. Perché si chiamano così? Perché la ricetta è proprio di Enzina, una delle nostre cuoche, la più giovane. Che qualche anno fa, un po’ per gioco, un po’ per mettersi alla prova ci ha fatto provare questi deliziosi taralli, apprezzati e richiesti da tutti i nostri clienti.